lunedì 25 novembre 2013

Collegamento 1c. L’Incontro con la Psicologia Transpersonale.


Da “Spunti per una lettura transpersonale dell’opera teatrale” – Prima Parte di P. L. Lattuada M. D., Ph. D.

Una dimensione verticale

A questo punto è necessario, a nostro avviso fare un passo oltre la visione costruttivista, trascendendola e includendola in quella transpersonale.
La visione transpersonale concorda col fatto che ogni esperienza sia frutto di un dialogo partecipativo, ma introduce una dimensione verticale che definisce una scala di valori nel modo di fare esperienza, si tratta della dimensione degli stati di coscienza.
L’epistemologia costruttivista si muove in un territorio definito da una mappa della psiche nella quale la razionalità piena rappresenta il livello di coscienza, cioè il modo di fare esperienza, più elevato.
La visione transpersonale propone un modello integrale che ampli la cartografia della psiche fino a comprendere gli stati cosiddetti, appunto, transpersonali, che sono molteplici, ma che possiamo in questa sede sintetizzare negli stati retti da uno stato di coscienza unitivo. I mistici di molte tradizioni sostengono di potere espandere la loro coscienza verso mondi superiori con la meditazione e la preghiera. Le diverse tradizioni esoteriche occidentali come la cabala, la tradizione ermetica, i teosofi, i rosacroce, gli antroposofi e allo stesso modo le dottrine orientali come i Veda, il buddismo indiano e tibetano, parlano dell’organismo come di un’unità costituita da diversi corpi interconnessi, i quali, a loro volta esprimono diversi stati di coscienza. Senza entrare nei dettagli delle molteplici letture degli stati di coscienza ci limiteremo in questa sede a sottolineare l’esistenza di un confine tra la mente ordinaria, razionale, la mente dei costruttivisti per intenderci, quella che elabora teorie e interpretazioni della Realtà e una mente non ordinaria, unitiva in grado di cogliere attraverso l’osservazione consapevole, l’essenza che dimora oltre le apparenze, la Verità indicata dalla  Realtà, la Via suggerita dal maestro interiore, il Sé. Stiamo parlando, in ultima analisi della differenza tra pensiero e intuizione, tra ragione e consapevolezza, stiamo parlando di quella che David Bohm chiama “comprensione di nuovo ordine, che si svela in modo naturale” e che altri chiamano insight e altri come De Mello definiscono cuore, dimensione dove si potrà cogliere la vera natura del Sé.  A fondamento dell’epistemologia transpersonale sta infatti la distinzione tra Io e Sé, dove per Io si intende quello che sappiamo di noi stessi, frutto delle identificazioni con la storia personale e per Sé si intende la totalità dell’essere, la pienezza delle nostre potenzialità, passate, presenti e future.



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